RETE ITALIA APS con Giampietro Comolli presidente comitato provinciale Tratta Piacenza vie Romee e Francigena pro UNESCO e Presidente del Comitato Tecnico Operativo di RETE ITALIA ECCELLENZE DEL TERRITORIO sostiene la proposta di riconoscimento del Consiglio d’Europa e il prolungamento del tragitto verso Stradella e verso il mar Ligure-Tirreno del Cammino di San Rocco, che arricchisce il crocevia piacentino delle Vie Romee e Francigene.

RETE ITALIA APS con Giampietro Comolli presidente comitato provinciale Tratta Piacenza vie Romee e Francigena pro UNESCO e Presidente del Comitato Tecnico Operativo di RETE ITALIA ECCELLENZE DEL TERRITORIO sostiene la proposta di riconoscimento del Consiglio d’Europa e il prolungamento del tragitto verso Stradella e verso il mar Ligure-Tirreno del Cammino di San Rocco, che arricchisce il crocevia piacentino delle Vie Romee e Francigene.

Fabriano, 8 gennaio 2024

Autore: Sergio Sambi

In tempi di escursionisti, movimento lento, cammini naturalistici e paesaggistici, sviluppo e crescita di una passione sempre più diffusa a mollare l’automobile e percorrere strade di campagna, ecco che viene recuperata e ripresa la storia di un “pellegrino medioevale” molto noto, Rocco di Montpellier. Francese, taumaturgo e medico, di rientro dalla visita al Papa a Roma la peste lo coglie a Piacenza, città in piena ondata della malattia. Rocco si è sempre prodigato per i malati: anche se malato curava gli altri. Diventato santo, sono oltre 100 le associazioni locali sparse in Europa che ricordano e sostengono la figura e la vita del santo. Nel 1999 a Roma si fonda la associazione europea. Dal 2010 a Sarmato c’è la sede della associazione italiana di san Rocco. Diversi i musei e le biblioteche in Europa intitolate al santo. Nel 2022 a Sarmato, la sindaca Claudia Ferrari, dà il via alla stesura sulla carta geografica del più probabile itinerario che Rocco avrebbe percorso arrivato a Piacenza città e poi intrapreso un viaggio di ritorno a casa che mai sarebbe avvenuto. Rocco era di fede cattolica, patrono di decine di città in tutta Europa e di viandanti. Riconosciuto nelle diverse opere pittoriche e scultoree sparse in oltre 3000 chiese, dal bastone con la zucca (borraccia), dall’amico cane con in bocca il tozzo di pane, dai segni della peste e dalla conchiglia per bere l’acqua dalla fonte tipica dei pellegrini.

Difficile stendere un percorso certificato e certo degli anni 1373-1378 in cui Rocco arrivò a Piacenza. Nei secoli precedenti diversi percorsi Roma-Piacenza erano stati descritti, dal 333 d.C. a Sigerico nel 990 d.C. e soprattutto nel 1154 dall’abate Nikulas di Monkatvera fra Lione e Piacenza. Studiosi e soci delle associazioni tarmatesi e piacentine e pavesi si sono prodigati nel definire la più probabile via. La certezza è data dagli scritti e quadri del castello di Sarmato e dalle carte negli archivi diocesani e dagli studi di Ettore Cantù (sui pellegrini dei Giubilei) e da Silvio Barbieri presidente dell’associazione S. Rocco italiana.

Due sono i tragitti, testati dagli esperti e studiosi, che molto probabilmente San Rocco percorse uscendo da Piacenza nell’area detta della Campagnola o del Borghetto: uno lungo il fiume Po oppure l’altro più verso le colline, entrambi agibili e aperti a tutti, oggi fattibili in 3 tappe. Il dubbio è dettato dal fatto che in secoli e secoli, eventi come guerre, carestie, pestilenze, lotte fra ducati del tempo… hanno contributo a far cambiare percorso. Nulla quindi di assoluto, ma una scelta personale. Il primo segue la Postumia antica, attraversa la Trebbia, arriva a Sarmato e Castelsangiovanni, Arena Po, Portalbera, Stradella. La seconda punta, dopo il castello di Sarmato, ai pendii del torrente Bardoneggia, le Fornaci, la antica Dogana, il Fontanone, la valle della Versa e quindi Broni e Stradella

La bassa piacentina si arricchisce, dopo la via Postumia, via Micaelica, via degli Abati, via San Colombano, via Emilia Scauri, di una altra via di pellegrini e viandanti che vuole essere riconosciuta ufficialmente e direttamente collegata con la via maestra Francigena e tutte le varianti che in 15 secoli si sono avvicendate dentro i confini della diocesi di Piacenza e Bobbio. Già i sindaci di Arena Po e Portalbera (in provincia di Pavia) si sono dichiarati interessati al percorso pavese. Le vie Romee piacentine si arricchiscono di un nuovo cammino.

Il Comitato Tratta Piacenza, 80 adesioni fra enti pubblici e privati e 126 strutture di accoglienza, sosta, assistenza lungo i percorsi romei entro i confini della Diocesi di Piacenza-Bobbio, si fa carico, appoggiato anche dal network di Rete Italia APS, di sostenere il riconoscimento e il collegamento con altri territori limitrofi della Liguria come il golfo del Tigullio, la val di Vara e Pontremoli nella Lunigiana. Le varianti storiche possono essere una garanzia di percorribilità e attrarre più pellegrini in tutte le valli che dal Po salgono verso i diversi passi appenninici.

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