Terminato domenica scorsa il summit “Zibibbo è Pantelleria” con al centro la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) sul suo millenario Zibibbo e la promozione delle Eccellenze isolane. Tra i risultati è stato evidenziato che l’amministrazione Campo ha ottenuto 52 milioni di euro sfruttando al meglio i bandi del PNRR, portando Pantelleria ad eccellere fra i primi comuni d’Italia per captazione di fondi. Nasceranno associazioni di viticoltori, strada e rotta dello zibibbo, formazione per giovani produttori, bandi per giovani agricoltori sotto i 40 anni, bandi per recuperare vigne abbandonate. Pantelleria è un esempio perfetto di albergo diffuso.
Fabriano, 10 maggio 2023
Autore: Sergio Sambi
Gli abitanti e i produttori vitivinicoli di Pantelleria non si sono persi in un bicchiere ma hanno ottenuto un risultato positivo e propositivo dall’incontro tenutosi nell’isola lo scorso fine settimana. Oltre 30 gli interventi con contributi concreti, fra i quali quelli degli inviati speciali di quotidiani e testate web nazionali, con proposte reali.
Applausi scroscianti per molti relatori, soprattutto per chi si è messo a disposizione per una ricerca e la sperimentazione di ceppi di zibibbo antico con piede franco e una zonazione innovativa e chi ha fondato una associazione di amici di Pantelleria, non panteschi, disponibili ad aiutare isola, abitanti, circoli, associazioni, parco, consorzio. Pieno appoggio anche del sindaco Vincenzo Campo a questa impostazione.
“Su questa linea ci poniamo anche noi” afferma la presidente di Rete Italia APS, Mariapaola Meli “oltre all’appoggio dato al Comune dalla nostra associazione per il progetto legato al Turismo delle Radici e del ritorno nell’isola degli emigranti e dei loro eredi, a breve comunicheremo delle novità molto interessanti”.
Dai lavori del summit è emersa anche la proposta di un tavolo tecnico e politico non ristretto e aperto su trovare una soluzione che recuperi la storia del vitigno zibibbo, nato e cresciuto sull’isola, Diamante Nero del Mediterraneo e ora approdato per vie traverse sull’isola di Sicilia con circa 3000 ettari, contro i soli 400 rimasti a Pantelleria.
“Si è ribaltata una realtà che merita una nuova storia: Pantelleria doc merita una Pantelleria Docg per dare futuro, reddito, lavoro, vigna, ambiente, ad un vino simbolo e ambasciatore di tutto il territorio. Il parco deve essere partner per condizioni oggettive anche se la difesa legale e giuridica è in mano al consorzio di tutela” un messaggio più volte lanciato a viva voce dal sindaco Vincenzo Campo
“È anche emerso che il consorzio dovrebbe cambiare impostazione e modello elettivo ponderale per essere aderente alla realtà della filiera, come dice la legge e il buonsenso del distretto. Un tavolo tecnico e non politico o sindacale che potrebbe costruire una piramide distrettuale di alto pregio che rispetti sia la doc con le tipologie più vendute e più commerciali e simbolo delle grandi aziende e la Docg di una sola tipologia che sia icona reddituale e coesa delle 20 piccole aziende imbottigliatrici con sede legale e elaborazione solo sulla isola del vento, isola piccola, diamante nero”. L’auspicio del sindaco Campo è evidente e forte e va oltre la attuale amministrazione comunale e gli interessi di parte e singoli.
“Pantelleria è Pantelleria! L’Isola ha decine di prodotti tipici e luoghi da difendere. La salvaguardia del suo vino deve farla il suo consorzio e i panteschi, non altre persone, né foresti né commercianti” il commento del Dott. Giampietro Comolli, agronomo, economista, enologo, agricoltore, manager di grandi imprese e creatore di distretti leader italiani come Franciacorta, Bolgheri, Gavi, Trento, Cartizze, Altamarca, nonché presidente del settore Eccellenze Territoriali Distretti Produttivi Turistici di RETE ITALIA APS
“L’uva di zibibbo fresca o passita naturale al sole, al vento, al mare, deve valere molto di più del prezzo fatto da un solo commerciante in regime di monopolio. Il merito del commercio deve essere paritario e direttamente ponderale a quello della produzione. La Docg Pantelleria deve essere il naturale riconoscimento della storia millenaria e del rilancio, al posto della foglia di fico della fascetta doc! Il nome zibibbo, millenario a Pantelleria oggi figura come vitigno o sinonimo di moscato, in etichetta principale della doc Sicilia e IGT Terre Siciliane…ma non nella Doc Pantelleria! Perché? Perché un produttore pantesco è costretto a scriverlo di straforo quando ha l’unico diritto generazionale storico culturale? Occorre correre subito ai ripari” aggiunge Comolli “non certo abbassando il livello o l’asticella dei controlli alla Doc ma elevando valore, identità, pregio, con la Docg. Solo per una sola tipologia sulle 9 esistenti, addirittura quella oggi meno usata rispetto alla denominazione del vino liquoroso, vino moscato passito che rappresentano più dell‘80% della produzione totale immessa sul mercato nazionale ed estero”.
Alla fine è emersa la soluzione… “Un contenitore unico, una bottiglia unica, una etichetta unica, una tipologia unica anche se di minori volumi… ma che rappresenta il patrimonio Unesco vero, la ricchezza isolana, il futuro è l’avvenire delle giovani generazioni. Questa è la vera – tutela – emersa a Pantelleria nei giorni scorsi. Ora spetta solo ai viticoltori panteschi decretare il proprio futuro o la propria resa” chiosa Giampietro Comolli concludendo che “Le idee, il progetto, la concretezza, sono valori emersi e lanciati. Ma senza una unanimità o quasi degli aventi diritto non si va da nessuna parte. I primi e unici responsabili sono i viticoltori e piccoli imbottigliatori panteschi: 20 cantine possono condividere un unico progetto insieme? Questa è la scommessa di resistenza, resilienza, rinascita, ripresa. 4R fondamentali”.
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