Presenti al tavolo dei lavori i ministri degli Esteri Antonio Tajani, del Turismo Daniela Santanchè, dell’Istruzione Giuseppe Valditara e dell’Università Anna Maria Bernini, con il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. Tra loro il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Loris Basso.
La valorizzazione e promozione delle eccellenze e della cultura del territorio, specialmente dei piccoli borghi, con la ri-scoperta delle proprie origini per gli italiani all’estero di seconda, terza e quarta generazione, si rafforza grazie al progetto, che partirà dal 2024, inserito nel PNRR “Turismo delle radici: una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post Covid-19”.
I numeri parlano chiaro, sono circa 80 milioni i cittadini con origini italiane residenti all’estero, dei quali nel 2021, come evidenziato dal ministro del Turismo Daniela Santanchè, circa 6 milioni hanno fatto visita in Italia e speso una somma pari a 4,2 miliardi di euro. Numeri che secondo il ministro Antonio Tajani si potrebbero raddoppiare e triplicare, grazie ad un buon lavoro di squadra con i vari ministeri. Il risultato auspicato è che questi “turisti delle radici” diventino poi loro stessi “ambasciatori” nei Paesi in cui vivono per convincere gli stranieri a visitare l’Italia.
Il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo, Loris Basso, già dai primi mesi dello scorso anno è stato tra i primi in Friuli ad aderire all’invito della presidente del network di Rete Italia, Maria Paola Meli, di formare un coordinamento in tutte le regioni tra Comuni, Enti, Associazioni e imprenditori turistici per essere parte attiva anche in questa direzione e presentare progetti e soluzioni concrete ai Coordinatori Regionali nominati dalla Farnesina per la pianificazione del progetto Turismo delle radici. A questo invito hanno risposto positivamente oltre 70 realtà italiane tra le quali, sempre in Friuli, la Rete Imprese Forni di Sopra Dolomiti in tutti i sensi con il suo presidente Maurizio Ferigo.
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